Elenco Potatori Certificati

Cosa Facciamo

Cosa Facciamo (9)

Oliveti Certificati ®

Cosa è un Oliveto Certificato ®?

L' Oliveto Certificato ® dalla Scuola è un oliveto che viene condotto rispettando numerose regole che seguono i fondamenti basati su rigidi criteri dettati dalla pianta di Olivo.
Ottenere la certificazione da parte della Scuola, viene conferita in forma totalmente gratuitavuol dire aver dimostrato di saper condurre un oliveto in modo razionale e rispettoso sotto qualsiasi aspetto (lo vediamo di seguito), vuol dire credere in una possibile olivicoltura alla ricerca della qualità a scapito, se necessario, della quantità.
L'Oliveto Certificato/Gli Oliveti Certificati otterranno un “riconoscimento” firmato dal direttivo della Scuola oltre che la possibilità di apporre il particolare Logo "OLIVETI CERTIFICATI®" sul proprio sito, sulla propria carta da visita, su un cartello all'ingresso dell'oliveto, sulla documentazione pubblicitaria o sul proprio olio (non in etichetta ma ad esempio su un collarino), ecc., ecc., in modo da fornire alla propria clientela una garanzia in più. Quella che i propri olivi e oliveti vengono condotti in modo rispettoso per l'ambiente e tengono conto delle necessità fisiologiche degli olivi in modo da salvaguardarli il più possibile da stress biotici e abiotici, in primis dagli stress da potature improvvisate, da topping (acefalia e acefalia meccanizzata) e/o edging (tagli meccanizzati laterali).


Cosa significa Oliveto Certificato®?

  1. Olivi potati in tutta la proprietà a Vaso Policonico Semplificato secondo le regole dettate dalla Scuola Potatura Olivo®. "Si consiglia di visitare la pagina Il vaso Policonico nella sezione Storia."
  2. Scelta accurata delle varietà con prevalenza di piante autoctone
  3. Suolo non lavorato o lavorato in parte in modo leggero (solo per terreni con prevalenza argillosa)
  4. Tracciabilità (verranno logicamente richieste le coordinate dell'oliveto)
  5. Olivi distanziati in maniera corretta così come proferito dalla Scuola Potatura Olivo®


  6. Come ottenere la Certificazione?

    1. Per ottenere la certificazione il privato/azienda dovrà contattare il coordinatore regionale (o il delegato se in regione di appartenenza non è presente il coordinatore) per far visitare i/il propri/o oliveti/o
    2. Una volta controllati gli oliveti dagli esperti sarà premura del coordinatore/delegato farsi carico della documentazione da spedire e inviare al direttivo della Scuola, il quale, dopo attenta verifica, provvederà a spedire il LOGO OLIveti CERTificati® IN ALTA DEFINIZIONE al diretto interessato.
    3. Il titolare/proprietario dovrà spedire delle fotografie e i dati necessari in modo da apparire nella pagina dedicata (vedi sezione Crediti--> Elenco OLIveti CERTificati®.

    L'Elenco degli OLIveti CERTificati® è al seguente indirizzo>>.

    Responsabile del progetto: A.F. Lonobile.

     

     [antispreco cartaceo: non chiediamo spedizioni cartacee per assolvere quanto sopra. Si può fare tutto semplicemente attraverso l'invio via e-mail dei documenti scaricati dal sito dalla sezione Area Download>>.]

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Diventare Delegato di Regione

Chi è il Delegato regionale?

→ il Delegato Regionale, selezionato anche in diverso numero (per provincia, per zona, ...) dal direttivo della Scuola presta la sua opera per la realizzazione e la gestione della parte di interesse della provincia (o zona limitrofa) della regionale di appartenza.
→ Il delegato viene nominato dal direttore della Scuola di concerto col vice direttore dopo averne fatto richiesta e in base alle attività da lui compiute e/o dalle proposte da lui stesso attivate. Il delegato regionale deve quindi proporsi come tale perché desideroso di divulgare le attività della Scuola (leggersi il manifesto>>).
→ Il delegato dovrà, in seguito, agire di comune accordo con gli altri delegati di regione.
→ Il delegato regionale non può prendere iniziative in maniera indipendente a nome della Scuola oppure programmare attività che ne vadano in conflitto*. Le iniziative del delegato regionale dovranno comunque sempre essere autorizzate dal direttivo.
→ I delegati regionali hanno varie competenze, quali:
- aggiornamento notizie per il sito o per i social
- aiuto, quando possibile, nella organizzazione delle prove valutative in campo (esami)
- gestione e organizzazione corsi
- altro, proposte divulgative sempre ben accette dalla direzione


* il delegato è consapevole che potrà essere espulso dal direttivo qualora egli intraprendesse azioni nocive all'immagine della Scuola e organizzasse eventi in conflitto con la Scuola stessa.


Come diventare Delegato di regione

  1. Il delegato regionale si propone di volontà propria perché desideroso di diffondere i valori della Scuola
  2. Al delegato regionale viene richiesta l'organizzazione di eventi in località della propria regione (provincia di appartenenza o limitrofa)
  3. Il delegato regionale riceverà tutte le indicazioni per poter attuare con successo un Corso o un Evento attinente l'olivicoltura nazionale aderente ai valori della Scuola (si veda sezione dedicata alla pagina manifesto).
  4. Il delegato regionale deve compilare il form scaricabile dalla seguente pagina>> o dal menù Area Download → Modulo Diventare Delegato

[antispreco cartaceo: non chiediamo spedizioni cartacee per assolvere quanto sopra. Si può fare tutto semplicemente attraverso l'invio via e-mail dei documenti comprovanti le partecipazioni e il conseguimento di idoneità allegando anche un documento di identità in corso di validità.]

TAG: Scuola Potatura Olivo, direttore Giorgio Pannelli, delegato delegati scuola potatura olivo

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Concessione del Patrocinio e uso del Logo

La Concessione del Patrocinio è assolutamente necessaria se si vuole organizzare un Corso con la Scuola.


La Concessione del Patrocinio è semplicissima da ottenere.

CHI può richiedere il Patrocinio della Scuola e l'uso del Logo?

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--> I Formatori o i Maestri Potatori proponendo un programma in linea con quelli già fatti negli anni (se non si dispone di un programma linea, farne menzione in fase di richiesta).

--> Una Associazione, un Ente Organizzatore, una Scuola (pubblica o privata) , o chiunque sia interessato alla divulgazione di quanto proposto dalla Scuola Potatura olivo , ecc. proponendo un programma in linea con quelli già fatti negli anni (se non si dispone di un programma linea, farne menzione in fase di richiesta).

A CHI va richiesto il Patrocinio della Scuola e l'uso del Logo?

Leggi sotto

-->Il Patrocinio va richiesto unicamente attraverso la mail istituzionale info[@]scuolapotaturaolivo.it

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Prova valutativa in campo

   Prova valutativa in campo

    Dopo aver stabilito le regole della potatura semplificata dell'Olivo allevato a Vaso Policonico da Terra si è reso necessario andare oltre i Corsi organizzati in tanti anni. Quindi una necessità e una opportunità di confronto data a tutti i partecipanti.

La Prova valutativa in campo di Potatura dell’Olivo allevato a Vaso Policonico rappresenta un momento di confronto a conclusione di percorsi formativi annualmente intrapresa dalla Scuola di Potatura dell’Olivo (www.scuolapotaturaolivo.it) in gran parte del territorio olivicolo nazionale. Le iniziative, a dimostrazione della diversità territoriale del settore, interessano ogni Regione con l’obiettivo di coinvolgere professionisti del settore, hobbisti, tecnici ed ogni altra tipologia di addetti, nella padronanza e nella divulgazione dei principi basilari per la corretta esecuzione della potatura.

La proposta riguarda essenzialmente la semplificazione della tecnica con rapidi ed essenziali interventi annualmente eseguiti senza penalizzare il potenziale produttivo degli alberi ed anche riducendo i tempi di lavoro. Le operazioni potranno essere eseguite direttamente da terra grazie all’ampia ed innovativa gamma di attrezzature manuali, elettriche e pneumatiche dotate di prolunga telescopica che consentono di evitare l’uso delle scale causa fonte, spesso, di gravi infortuni sul lavoro.

LA PROVA VALUTATIVA IN CAMPO RAPPRESENTA L'ESAME CONCLUSIVO PER L'OTTENIMENTO ALL'ABILITAZIONE A POTATORE CERTIFICATO


Divulgazione Corsi di Formazione dal 1990 a cura di Giorgio Pannelli

    Nelle diverse edizioni delle prove valutative in campo si è instaurato un confronto fra olivicoltori e tecnici per affermare e divulgare i principi fondamentali che devono essere adottati per una equilibrata potatura delle piante. Una opportunità che si rinnova in diversi appuntamenti nell'arco dell'anno, e tutt'ora assume, un ruolo di momento catalizzatore per affinare ulteriormente la tecnica della potatura e le proprie esperienze.
Con la SCUOLA POTATURA OLIVO si ha un vero e proprio esame, valutato da giudici preparati dalla stessa Scuola, aggiornati (vengono organizzate giornate appositamente dedicate agli allineamenti degli stessi) e sempre pronti a migliorarsi. Ogni Esame in campo ha come valutatori il presidente di Giuria (necessairamente un Formatore della Scuola) e almeno due Giudici/Maestri, sempre e soltanto appartenenti alla Scuola.


Il Trofeo Roventini dedicato al fu prof. Roventini ideatore della forma di allevamento proferita dalla Scuola

    Regole della Prova Valutativa in Campo

a) Ogni partecipante alla prova dovrà dotarsi di attrezzatura propria per l’esecuzione dei tagli.
b) È ammessa solo attrezzatura manuale ( forbici, seghetto e svettatoio. Non è permesso l’uso di altra attrezzatura agevolata da dispositivi elettrici, pneumatici o a motore) e la potatura avverrà con operazioni effettuate da terra.

Prova richiesta: potatura di produzione/riforma a Vaso Policonico.
Ogni partecipante dovrà operare su tre piante adulte in un tempo massimo di 30 minuti (10 minuti per pianta).
La prova è valutata da una Giuria presieduta da un formatore e da giudici della Scuola di Potatura Olivo.

Parametri valutati dalla Giuria sui quali verrà stilata la Classifica finale
                    1. Conformazione della cima (punteggio da 0 a 4)
                    2. Equilibrio tra le branche primarie (punteggio da 0 a 4)
                    3. Numero e disposizione delle branche secondarie (punteggio da 0 a 4)
                    4. Equilibrio vegeto-produttivo (punteggio da 0 a 4)
                    5. Rispondenza alla conformazione ideale (punteggio da 0 a 4)

Punteggio minimo è 36/60, punteggio massimo 60/60.

Se parità di punteggio verrà considerato il fattore tempo.

    La prova rappresenta un momento di confronto di elevato livello fra "cultori della potatura".
    Una partecipazione, quindi, di elevata professionalità con livello tecnico che in questi ultimissimi anni si è elevato esponenzialmente (testimonianza di un percorso non sempre facile) . Ogni partecipante non è soltanto colto in materia di potatura ma ha ben presente quali sono le esigenze fisiologiche della pianta che deve gestire. Questo innalzamento culturale, essenzialmente dovuto ai corsi costantemente aggiornati alle nuove esigenze di un "pianeta che cambia", fa del futuro potatore certificato un professionista serio e attento non soltanto nello specifico ambito dell'olivo ma dell'oliveto inserito nel territorio.
    I risultati ottenuti, da ritenere positivi, richiedono però ulteriori azioni rivolte a divulgare "l’arte della potatura" con l’istituzione dei suddetti corsi la cui didattica teorica e pratica deve avere una sua continuità nel tempo e non limitata al solo periodo formativo.

    Ecco perché la Scuola offre un iter formativo serio articolato in tre punti:
a) partecipazione al Corso Base
b)partecipazione al Corso avanzato
c)Esame valutativo (prova) in campo: requisito minimo è l'ottenimento di un punteggio minimo di 45/60, vedi sezione dedicata).
Al termine si potrà richiedere gratuitamente e per sempre l'iscrizione all'elenco nazionale dei Potatori certificati.


Momenti di Prova in Campo

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Manifesto

Prima di elencare quali sono le regole che ci prefissiamo desideriamo fare una PICCOLA PREMESSA: non esiste una pianta sana su un territorio malsano. La cura delle nostre piante inizia principalmente dalla cura per il nostro territorio, la nostra Terra. Il rispetto per il suolo e l'ambiente necessita di conoscenze.
Al giorno d'oggi siamo sufficientemente in grado di tener presente le regole essenziali per "toccare" il meno possibile l'equilibrio naturale delle cose. E' una strada meno facile da intraprendere ma è la strada giusta da fare.

DO WHAT IS RIGHT, NOT WHAT IS EASY,
FAI CIO' che e' GIUSTO, NON CIO' CHE E' FACILEParole di una giovane liceale durante una manifestazione per il pianeta

POTARE SEMPRE

          TAGLIARE POCO

                      OPERARE DA TERRA

Queste 3 regole sono le tre regole fondamentali da applicare alla potatura semplificata dell'Olivo allevato a Vaso Policonico.

POTARE SEMPRE Potare sempre vuol semplicemente dire che dobbiamo potare le piante annualmente. Una pianta in equilibrio vegeto-produttivo ha bisogno di pochi minuti di intervento all'anno. Se una pianta è ben potata ogni anno andranno rimossi soltanto i succhioni dell'anno precedente e le branchette esaurite.

TAGLIARE POCO Tagliare poco vuol semplicemente dire che una volta che la pianta è stata potata e sono state eliminate tutte le strutture legnose in eccesso (riforma, da farsi una volta sola nella vita della pianta) i tagli da effettuare saranno sempre meno fino ad arrivare a non dover più effettuarli poiché poteremo sempre.

OPERARE DA TERRA Operare da terra implica alla base la riforma di cui abbiamo parlato. Una pianta non deve superare i 4-4,5 metri di altezza. Con strumenti telescopici si raggiunge facilmente questa altezza massima dove troveremo soltanto le cime da reimpostare.

Potare bene e rapidamente l'olivo. La forma di allevamento più aderente alle necessità dell'olivicoltura italiana è certamente quella del vaso policonico, resa, però, aderente alle attuali necessità agronomiche, economiche e sociali. La parola d'ordine oggi deve essere potatura agevolata e semplificata. Occorre quindi smettere di utilizzare le scale, cercando di limitare al massimo il costo dell’intervento.

L’olivicoltura deve essere gestita come la frutticoltura, dove la potatura annuale non è mai stata messa in discussione e dove gli interventi sono rispettosi delle esigenze della specie e del produttore. Nella pratica olivicola, invece, si assiste a numerose deroghe dagli interventi ideali, prevedendo varia turnazione negli anni, vari livelli di intensità di taglio e, recentemente, anche l’impiego di macchine per il taglio indiscriminato di porzioni periferiche di chioma. In ogni caso, l’alternativa che si intende praticare dovrebbe essere comparata con una rapida potatura annuale su piante allevate a vaso policonico semplificato, ma anche con testimoni da tempo non potati, sulla base dei costi diretti di potatura e raccolta e di quelli indiretti per mancata produzione in piante squilibrate in senso vegetativo.

In ogni caso, come già evidenziato dal Morettini, la potatura deve essere considerata una pratica a disposizione dell'olivicoltore per completare una tecnica colturale già elevata in tutti i suoi aspetti. Con una corretta potatura si dovrebbe provvedere a:

  1. definire gli obiettivi agronomici e tecnologici da perseguire;
  2. ricercare il miglior equilibrio tra attività vegetativa e produttiva;
  3. ridurre al minimo indispensabile la struttura legnosa che, al termine delle operazioni di potatura, dovrebbe risultare quasi invisibile perchè assente nella porzione superiore di chioma e nascosta dalla vegetazione secondaria in quella inferiore;
  4. salvaguardare la regolarità della forma con interventi prioritari eseguiti procedendo dall’alto verso il basso;
  5. rinnovare la vegetazione fruttificante con decisi interventi di selezione tra le branche secondarie o terziarie, quando necessario;
  6. trascurare gli interventi meno determinanti;
  7. operare da terra con attrezzatura agevolatrice (sia manuale che meccanica) e con tempi di intervento prefissati.

Occorre quindi smettere di utilizzare le scale per la potatura (ed anche per la raccolta), cercando di limitare al massimo il costo dell’intervento. Le operazioni eseguite da terra, oltre al superamento dei numerosi problemi di sicurezza del lavoro (nel caso si raccomanda l’uso di un casco con visiera), consente di abbreviare tempi e costi dell’intervento, migliorando anche la qualità del lavoro per una migliore visibilità dell’albero.

Se senti tua questa filosofia di operare non ti rimane altro che diventare uno di noi.

Per poter proseguire l’iter formativo coloro che decidono di aderire alla Scuola non devono entrare in conflitto con la stessa, con quanto scritto nel manifesto e non devono intraprendere iniziative singolarmente a nome del sito, della scuola ecc., ecc.

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Diventare Giudice Maestro Potatore

Diventare Giudice Maestro Potatore

Per diventare Giudice Maestro Potatore (G.M.P.) della Scuola Potatura Olivo, ruolo di primaria importanza, è richiesta innanzitutto molta passione. A seguire si avrà la gioia di trasmettere le proprie conoscenze ai discenti direttamente negli oliveti, dove le problematiche sono concrete e stringenti. Dal 2023 questa unica figura sostituisce le figure di Maestro Potatore e Giudice della Scuola in una unica. I neo Giudici/Maestri saranno maggiormente formati e seguiranno aggiornamenti continui. Ne risulterà una figura di valore superiore*.

Essere Giudice Maestro Potatore della Scuola di Potatura dell'Olivo significa avere esperienza pluriennale in olivicoltura, con particolare riferimento alla potatura dell’olivo allevato a Vaso Policonico. Si devono conoscere ed interpretare le varietà più diffuse nella regione di appartenenza; il G.M.P. deve saper modulare la potatura sulle caratteristiche dell’oliveto, delle piante e della locale tecnica colturale.
Il Giudice Maestro Potatore
- possiede capacità e conoscenze utili quali riconoscere errori di potatura, errori derivanti da tagli errati, e successive problematiche fisiologiche.
- sa riconoscere e intuire le conoscenze del potatore terzo attraverso la lettura di una pianta basandosi sui cinque parametri fondamentali (numero e conformazione delle cime, equilibrio e disposizione delle branche primarie, numero e disposizione delle branche secondarie, equilibrio vegeto-produttivo, rispondenza alla conformazione ideale)

possiede conoscenze specifiche sulla pianta dell’olivo con esperienza pluriennale in campo.

Coloro che desiderano diventare Giudice Maestro Potatore saranno valutati in giornate dedicate dalla Commissione di Esame dell’anno in vigore.

Possono fare richiesta di partecipazione agli esami coloro che

    Hanno ottenuto in almeno 3 esami valutativi in campo, patrocinati dalla Scuola, il punteggio minimo di 45/60 (meglio se in regioni diverse) in manifestazioni in cui la giuria è composta per i 2/3 da giudici certificati della Scuola e in cui il presidente di giuria è un formatore della Scuola
    Oltre agli esami patrocinati dalla Scuola e al Trofeo Roventini sono ammessi i punteggi ottenuti al Campionato Nazionale "Forbici d'oro", sempre che in giuria siano presenti almeno 2/3 dei Giudici della Scuola
    Il Giudice Maestro Potatore non può rilasciare attesati validi per l'iter formativo della Scuola.

    Requisiti per l’iscrizione all’elenco nazionale dei Maestri Potatori

    1. Essere iscritto all'elenco dei Potatori Certificati dalla Scuola
    2. Possedere il diploma di scuola secondaria di secondo grado (secondo ciclo di studio dell’istruzione obbligatoria)
    3. La richiesta di iscrizione dovrà essere corredata da un curriculum vitae contenente l'elenco dei titoli ritenuti idonei allo scopo. Una eventuale valutazione negativa preclude la possibilità di accedere alle successive valutazioni
    4. Superamento di una prova teorica (presentazione e argomento da concordare con il direttivo della Scuola) su tematiche inerenti la potatura, oltre ad una dimostrazione pratica di potatura commentata eseguita personalmente da terra su piante di ogni possibile tipologia a discrezione della commissione (allevamento, produzione, riforma, ecc., ecc.,). L'esito della prova comporta una votazione in sessantesimi (da un minimo di trentasei/60 ad un massimo di sessanta/60). Coloro che superano la prova con una votazione superiore o uguale a cinquantaquattro sessantesimi (54/60) otterranno l'idoneità per poter aspirare al ruolo di Formatore (vedi sezione dedicata).

    NOTA BENE: Vista l'importanza del ruolo ricoperto, ai Giudici Maestri Potatori della Scuola Potatura Olivo viene richiesta massima convinzione (oltre a ottima preparazione sulla filiera olivicola) del ruolo rivestito; massima convinzione che la gestione dell'olivo allevato a Vaso Policonico, così come proferito dalla Scuola, sia la forma di allevamento dell’olivo che risulta la più efficace per ogni tipo di olivicoltura attraverso il metodo scientifico-pratico. Il Giudice Maestro Potatore si impegna quindi alla divulgazione Senza Se e Senza Ma di tale gestione. In percorsi extra dall'iter formativo della Scuola, dovrà comunque sempre svolgere il proprio compito in modo da non entrare mai in conflitto con la Scuola Potatura Olivo - repliche, parallelismi, ecc., ecc.; è la conditio sine qua non.
    --- Chi infrange queste modalità, richieste per questioni di coerenza, non potrà più rimanere all'interno della Scuola ---

    * Gli appartenenti alla vecchia figura di Giudice potranno accedere a quella nuova dopo aver superato l'esame con tesi (su argomenti aggiornati riguardo la pianta di olivo) in aula (diapositive) e dimostrazione di eloquenza teorico-pratica in campo.

    Tutti coloro risultati idonei per l’iscrizione all’elenco dei Maestri Potatori che desiderano intraprendere attività formativa potranno fregiarsi di uno specifico patrocinio da parte del direttore della scuola e verranno iscritti nell'apposita sezione del sito.
    L'iscrizione prevede la partecipazione ai corsi periodici di aggiornamento.

     [antispreco cartaceo: non chiediamo spedizioni cartacee per assolvere quanto sopra. Si può fare tutto semplicemente attraverso l'invio via e-mail dei documenti comprovanti le partecipazioni e il conseguimento di idoneità allegando fotocopia digitalizzata di un documento di identità in corso di validità.]

Le regole della Potatura

Come potare un olivo. Le regole della potatura da terra a Vaso Policonico


    La forma di allevamento più aderente alle necessità dell'olivicoltura italiana è certamente quella del vaso policonico, resa, però, aderente alle attuali necessità agronomiche, economiche e sociali. La parola d'ordine oggi deve essere potatura agevolata e semplificata. Occorre quindi smettere di utilizzare le scale, cercando di limitare al massimo il costo dell’intervento.

    L’olivo può ritenersi una specie molto plastica che si adatta a numerosi modelli di gestione della chioma, ma con risultati produttivi soggetti a notevole variabilità in funzione del grado di soddisfazione dalle sue naturali esigenze fisiologiche. Gli alberi assicurano sempre una benché minima quantità di prodotto, ma le reali potenzialità produttive restano spesso nascoste. La plasticità, ritenuta una vantaggiosa prerogativa della specie rappresenta, invece, il suo principale problema poiché non lascia percepire al produttore la perdita di produzione che si verifica quando le piante sono disturbate nel loro naturale comportamento da condizioni di coltivazione deroganti dalle ideali.

    La potatura dell’olivo ha mutato nei secoli i suoi connotati seguendo di pari passo il mutare degli indirizzi sulle forme di allevamento delle piante, insieme a quello delle esigenze agronomiche, economiche e sociali del comparto. Dalla fine dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento l’unica proposta di allevamento dell’olivo era il “vaso dicotomico”, dove le originarie 3-4 branche primarie subivano ripetute cimature per stimolare varie divisioni dicotomiche, per agevolare “l’appoggiata” delle scale con cui gli agricoltori dell’epoca operavano diffusamente. In tal modo, però, le piante tendevano ad una progressiva affermazione della porzione superiore di chioma a discapito di quella inferiore, per cui si rendeva necessaria una periodica “stroncatura” della struttura primaria (acefalia), con l’intenzione di rinvigorire la porzione inferiore di chioma. L’intervento, per quanto rovinoso e dispendioso sia per l’albero che per l’impresa per almeno 2-3 anni, era all’epoca comunemente praticato anche per soddisfare i bisogni energetici (legna) della famiglia contadina.

    Un primo sostanziale contributo al progresso del settore avvenne tra il 1920 ed il ’30, quando subentrò una nuova scuola di pensiero con la quale si suggeriva di rinunciare alla dicotomia per realizzare una nuova forma di allevamento denominata “vaso policonico”, secondo cui la chioma poteva sviluppare fino all’altezza desiderata, ma su di un solo germoglio “lussureggiante” per ognuna delle originarie 3-4 branche primarie (Marinucci M., 1933; Roventini, 1936; Tonini, 1929). La chioma appariva formata da altrettanti coni inclinati di 30-45° circa e vuoti internamente, uniti per la base ma separati nettamente al vertice, in modo tale da assegnare ad ognuno di essi la “funzione di cima”. Così facendo le piante evitavano l’affermazione della porzione superiore di chioma ed esprimevano pienamente il potenziale produttivo nella porzione inferiore, ricca di branche secondarie pienamente funzionali e rinnovabili.

    Un secondo essenziale contributo al progresso del settore fu reso disponibile dalle esperienze di Morettini (1955 e 1964) condotte durante il periodo 1941-’54 in provincia di Firenze su piante delle due cultivar Frantoio e Moraiolo e nel corso del periodo 1949-’62 in provincia di Viterbo su piante della cultivar Canino. In entrambe le occasioni furono effettuate osservazioni sulla quantità di prodotto, sulla resa in olio, sulle spese per la potatura e la raccolta e sulla statura di piante, in parte sottoposte a razionale potatura annuale ed in parte non potate. I risultati consentirono di affermare che con la potatura annuale non si incrementa durevolmente la produttività complessiva dell’olivo e non si modifica sostanzialmente l’andamento dell’alternanza, dipendendo la fruttificazione da un complesso di fattori pedoclimatici e dall’azione esercitata dalle pratiche colturali, che concorrono a potenziare lo stato nutrizionale dell’albero ed a regolare la fruttificazione. Ciò nonostante, la potatura annuale fu ritenuta una pratica di indubbia utilità dal punto di vista economico, in considerazione delle notevoli, minori spese richieste per la raccolta delle olive le quali, già allora, incidevano in modo sempre più rilevante sull’economia dell’oliveto. Per un miglioramento produttivo si suggeriva, però, di associare alla potatura annuale la razionale applicazione delle altre pratiche colturali.

    Anche alla luce delle attuali, migliorate conoscenze di fisiologia vegetale tutti i suddetti insegnamenti sono confermati, con particolare riferimento alla opportunità di soddisfare il naturale desiderio di sviluppo della chioma e di salvaguardare una benché minima parte della sua porzione apicale. La prima necessità deriva dal rapporto chioma/radici che, dovendo produrre un risultato tendenzialmente stabile, consente di condizionare gli equilibri tra attività vegetativa e produttiva. Nel secondo caso le piante esercitano il fenomeno fisiologico della dominanza apicale mediante il quale le foglie e le gemme apicali regolano l’entità della crescita, l’angolo d’inserzione, il numero e la lunghezza dei rami e delle branche determinando, nel complesso, le dimensioni e la forma dell’albero.

    La forma di allevamento suggerita per la realizzazione della nuova olivicoltura e per la ristrutturazione di quella tradizionale nel rispetto della naturale conformazione della chioma dell’olivo è quella a vaso policonico resa, però, aderente alle attuali necessità agronomiche, economiche e sociali da rapidi interventi cesori eseguiti da terra con attrezzatura eventualmente prolungabile (potatura agevolata), su una struttura legnosa limitata all’essenziale (potatura semplificata) e con interventi solo sostanziali e prioritari. A tale forma si riconosce il merito di assecondare per decenni le suddette necessità fisiologiche, di consentire l’intercettazione di una elevata quantità di energia radiante mediante esposizione alla luce delle foglie e della superficie fruttificante, di presentarsi compatibile con le esigenze dei sistemi di raccolta sia con pettini agevolatori che meccanica con vibratori del tronco. Questa versatilità deriva dalla possibilità di modificare la forma dell’albero da un cilindro basso e largo ad uno stretto ed alto, semplicemente orientando diversamente le branche e/o le cime, senza incidere sullo sviluppo volumetrico della chioma.


Il preziosissimo Volume "Olivicoltura", di A. Morettini (1950)
è ancora attualissimo al giorno d'oggi

    Turni e metodi di potatura dovranno essere scelti in base alla necessità di conservare la condizione di equilibrio tra attività produttiva e vegetativa, da cui emerge l’opportunità di brevi ma costanti interventi manuali volti a prevenire l’insorgenza di processi degenerativi dalla forma ideale. Interventi periodici consentono, infatti, l’affermazione di vigorose formazioni vegetative sia sulla struttura primaria che nella zona prossimale delle branche secondarie che, oltre a comportare maggiori oneri per la successiva eliminazione, incidono negativamente sulla ricerca del miglior equilibrio sottraendo risorse alle formazioni vegetative e produttive di reale interesse. Le operazioni di potatura su olivo allevato correttamente a vaso policonico “semplificato” andrebbero eseguite, quindi, secondo priorità e tempi assegnati, in modo tale da salvaguardare le potenzialità produttive degli alberi e limitare i costi al minimo indispensabile. In tal modo l’alternanza produttiva tenderà a limitarsi a quella indotta da insormontabili cause ambientali ed anche l’annosa disputa sull’opportunità di modificare l’intensità degli interventi cesori in funzione dell’annata di carica/scarica non avrà più ragione di esistere.
L’olivicoltura dovrebbe essere gestita come la frutticoltura, dove la potatura annuale non è mai stata messa in discussione e dove gli interventi sono rispettosi delle esigenze della specie e del produttore. Nella pratica olivicola, invece, si assiste a numerose deroghe dagli interventi ideali, prevedendo varia turnazione negli anni, vari livelli di intensità di taglio e, recentemente, anche l’impiego di macchine per il taglio indiscriminato di porzioni periferiche di chioma. In ogni caso, l’alternativa che si intende praticare dovrebbe essere comparata con una rapida potatura annuale su piante allevate a vaso policonico semplificato, ma anche con testimoni da tempo non potati, sulla base dei costi diretti di potatura e raccolta e di quelli indiretti per mancata produzione in piante squilibrate in senso vegetativo.

In ogni caso, come già evidenziato dal Morettini, la potatura deve essere considerata una pratica a disposizione dell'olivicoltore per completare una tecnica colturale già elevata in tutti i suoi aspetti. Con una corretta potatura si dovrebbe provvedere a:

1) definire gli obiettivi agronomici e tecnologici da perseguire;
2) ricercare il miglior equilibrio tra attività vegetativa e produttiva;
3) ridurre al minimo indispensabile la struttura legnosa che, al termine delle operazioni di potatura, dovrebbe risultare quasi invisibile perché assente nella porzione superiore di chioma e nascosta dalla vegetazione secondaria in quella inferiore;
4) salvaguardare la regolarità della forma con interventi prioritari eseguiti procedendo dall’alto verso il basso;
5) rinnovare la vegetazione fruttificante con decisi interventi di selezione tra le branche secondarie o terziarie, quando necessario;
6) trascurare gli interventi meno determinanti;
7) operare da terra con attrezzatura agevolatrice (sia manuale che meccanica) e con tempi di intervento prefissati.

    Occorre quindi smettere di utilizzare le scale per la potatura (ed anche per la raccolta), cercando di limitare al massimo il costo dell’intervento. Le operazioni eseguite da terra, oltre al superamento dei numerosi problemi di sicurezza del lavoro (nel caso si raccomando l’uso di un casco con visiera), consente di abbreviare tempi e costi dell’intervento, migliorando anche la qualità del lavoro per una migliore visibilità dell’albero.

Al termine di queste brevi considerazioni, ed a dimostrazione di quanto tempo e quante occasioni sono state sprecate negli ultimi decenni, ci piace ricordare quanto sinteticamente descritto da Nizzi Grifi (1955) a conclusione di un lungo ed articolato percorso di sperimentazione e divulgazione sulla potatura dell’olivo che vide la partecipazione ed il coinvolgimento di tutte le allora maggiori competenze scientifiche e tecniche. L’Autore ritenne la miglior forma per l’olivo quella policonica, ideata ed attuata dal Roventini in Toscana e dal Tonini in Umbria. “A quella bisogna arrivare se si vuole coltivare l’olivo con concetti di razionalità e con il fine di una elevata produttività. Occorre quindi una potatura di riforma degli olivi allevati a vaso dicotomico, senza mezze misure o compromessi che porterebbero a tornare sulla stessa pianta ed a formare dopo 2 o 3 anni vuoti che meno facilmente si riempirebbero di frasca. Meglio riformare a fondo 100 olivi che riformarne 150 a mezzo per salvare qualche mezza branca allo scopo di guadagnare un po’ di olive”.

Le regole secondo Nizzi Grifi (1955)

  • Occorre abituarsi a ragionare con la pianta perché è sempre la pianta il miglior consigliere ed il più chiaro suggeritore
  • Ogni anno la potatura dell'olivo dovrebbe consistere nella precisazione delle punte e nel taglio della vecchia frasca a frutto (taglio dal di sotto), ove necessario
  • Nell'olivo non si deve mai spuntare né biforcare. Questo è tutto e non è molto. Non si richiede più tempo, pur ripassando tutte le piante, perché i tagli sono pochi e decisi
  • Non c'è, ne ci deve essere uno "sforbicciacchiamento" minuto della frasca e quindi il lavoro, una volta che le piante siano state portate alla loro chioma, è celere
  • Di legno grosso meno ce n'è e meglio è. Basta quel tanto che è necessario per portare la massima quantità di frasca e non di più

Da allora nessuna nuova iniziativa formativa organica è stata più intrapresa sulla potatura dell’olivo, mentre sono rapidamente e miseramente fallite tutte le proposte di coltivazione, allevamento e potatura “miracolose” nel frattempo formulate. Il risultato è che in vaste aree olivicole la potatura, quando praticata, viene eseguita con tecniche irrazionali ed anche nelle aree interessate dai suddetti percorsi formativi si assiste ad un regresso colturale e culturale con il ritorno alla “acefalia”. Il futuro agronomico della olivicoltura nazionale non sarà certo nelle ennesime proposte “miracolose” di cui tuttora si legge diffusamente , ma in una organica proposta formativa compatibile con le caratteristiche strutturali e produttive del settore, così come illustrate in (05 ottobre 2013 in Strettamente Tecnico > L'arca olearia).
Il campionato nazionale di potatura dell’olivo allevato a vaso policonico, preceduto da numerose selezioni regionali, a loro volta precedute da attività formativa, va proprio in questa direzione, intendendo ripristinare percorsi formativi in collaborazione con locali Istituzioni ed Associazioni professionali e, particolarmente, con i diretti interessati.

Bibliografia
Nizzi Grifi L., 1955. La produzione dell’olivo può essere raddoppiata. Ed. Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura, Firenze: 56 pgg.
Roventini A., 1936. La ricostituzione olivicola attraverso la potatura. Nuovi Annali dell’Agricoltura. Anno XVI, n. 3: 213-225.
Tonini S., 1929. Potatura dell’olivo. Ed. Tipografia Perugina, Perugia: 18 pgg.
Marinucci M., 1933. La potatura dell’olivo e la “funzione di cima”. Estratto da “Atti XI Congresso Internazionale di Olivicoltura”. Lisbona 26 novembre-1 dicembre: 12 pgg.
Morettini A, 1955. La potatura dell’olivo secondo un’esperienza quindicennale. L’Italia Agricola, 8: 95-115.
Morettini A., 1964. La potatura dell’olivo. Influenza sulla produzione e sul fenomeno dell’alternanza. L’Italia Agricola, 2: 119-134.

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Diventare Formatore

Diventare Formatore

Il Formatore trasmette le conoscenze sia teoriche che pratiche, sia in aula che nell’oliveto, dove sono tangibili le problematiche di coltivazione e potatura dell’olivo.

Essere Formatore della Scuola di Potatura dell'Olivo significa avere esperienza pluriennale in olivicoltura, con particolare riferimento alle problematiche agronomiche ed ambientali di coltivazione dell’olivo, insieme ad una dettagliata conoscenza di tutte le problematiche connesse con la potatura dell’olivo non soltanto allevato a Vaso Policonico ma in tutte le sue forme. Egli conosce e riconosce le più importanti varietà nazionali ed extra nazionali di olivo; sa modulare le tecniche di coltivazione e potatura alle caratteristiche dell’oliveto, delle piante e della tecnica colturale. Infine, il Formatore è aggiornato sulle tematiche scientifiche, manageriali e aziendali inerenti il mondo olivicolo.
Il Formatore è l'unica figura che può rilasciare Attestati validi ai fini dell'iter formativo di Potatore Certificato in accordo coi direttori della Scuola.

Requisiti per l’iscrizione all’elenco nazionale dei Formatori

  1. Essere iscritto all'elenco dei Potatori Certificati dalla Scuola.
  2. Essere iscritto all'elenco dei Giudici dalla Scuola.
  3. Aver superato l'esame di Maestro Potatore della Scuola con votazione minima di 54/60.
  4. Laurea triennale e titoli successivi ove presenti.
  5. Richiesta di iscrizione corredata da curriculum vitae contenente elenco dei titoli ritenuti idonei allo scopo. Una eventuale valutazione negativa preclude la possibilità di accedere alle successive valutazioni
  6. Superamento di una prova teorica (presentazione a scelta) su tematiche aggiornate inerenti i principali aspettidi tecnica colturale sul terreno (gestione, concimazione, irrigazione) e sulla pianta (raccolta, potatura, difesa), oltre ad una dimostrazione pratica di potatura commentata eseguita personalmente da terra su piante di ogni possibile tipologia a discrezione della commissione (allevamento, produzione, riforma, ecc.)

  7. Tra le qualità dei futuri formatori si valuteranno: eloquenza, fluidità, preparazione su tutta la filiera olivicola e una presentazione personale di livello scientifico-culturale aggiornata.

NON E' ASSOLUTAMENTE POSSIBILE EFFETTUARE IN UNICA DATA L'ESAME PER VARIE FIGURE - GLI OBIETIVI SI RAGGIUNGONO CON PAZIENZA, PRATICA E L'ADEGUATA CULTURA SCIENTIFICA (AGGIORNATA)

NOTA BENE: Ai Formatori della Scuola Potatura Olivo viene richiesta massima convinzione (oltre a massima preparazione sull'olivo e sulla potatura) sul fatto che la Potatura semplificata a Vaso Policonico sia la forma di allevamento dell’olivo che risulta la più efficace per l’olivicoltura nazionale. Il Formatore si impegna quindi alla divulgazione senza se e senza ma all'interno dei percorsi della Scuola di tale forma di allevamento (se in percorsi extra dall'iter formativo per diventare potatore certificato, dovrà comunque sempre farlo in percorsi che non vadano in conflitto - repliche, parallelismi, ecc., ecc., - con la Scuola Potatura Olivo) ; è la conditio sine qua non. Chi infrange questa regola viene immediatamente espulso dalla Scuola.

[antispreco cartaceo: non chiediamo spedizioni cartacee per assolvere quanto sopra. Si può fare tutto semplicemente attraverso l'invio via e-mail dei documenti comprovanti le partecipazioni e il conseguimento di idoneità allegando fotocopia digitalizzata di un documento di identità in corso di validità.]

TAG: Scuola Potatura Olivo, direttore Giorgio Pannelli

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Diventare Potatore Certificato

Chi è il Potatore Certificato?

Il Potatore Certificato dalla Scuola è un operatore che ha seguito l’iter seguente.
Egli può operare negli oliveti in maniera autonoma  a nome della Scuola con la qualifica di Potatore Certificato.
Egli possiede un “riconoscimento” che comprova la sua acquisita professionalità per quanto riguarda la potatura semplificata dell’olivo allevato a Vaso Policonico secondo le regole dettate dalla Scuola (vedi sezione dedicata).


Iter per diventare Potatore Certificato

  1. Partecipazione ad un CORSO BASE patrocinato dalla Scuola
    "La Scuola CONSIGLIA di far passare UNA STAGIONE TRA un CORSO BASE e uno AVANZATO."

  2. Partecipazione ad un CORSO AVANZATO patrocinato dalla Scuola Potatura Olivo
    "La Scuola CONSIGLIA di far passare UNA STAGIONE TRA un CORSO BASE e uno AVANZATO."

  3. Conseguimento di idoneità alle sessioni di esami riconosciute dalla Scuola Potatura Olivo (vedi date in calendario-eventi) con punteggio minimo di 45/60 dove il presidente di Giuria deve essere obbligatoriamente un Formatore della Scuola.

L’iscrizione sarà firmata/autorizzata dal direttore della Scuola e il neo Potatore Certificato verrà iscritto nella sezione dedicata del menù ->Crediti->Elenco Potatori Certificati.

Il Potatore Certificato potrà fregiarsi dello stemma che lo contraddistinguerà da qualsiasi altra persona non certificata e da coloro che si improvvisano tali.

NOTA BENE (Comportamento Etico): Al Potatore Certificato della Scuola Potatura Olivo si richiede massima convinzione sul fatto che la Potatura semplificata a Vaso Policonico sia l’unica forma di allevamento risultante realmente efficace e salutare per l'olivo e l’olivicoltura nazionale. Il Potatore Certificato si impegna quindi alla divulgazione "Senza Se e Senza Ma" di tale forma di allevamento; è la conditio sine qua non.
- (Attenzione!!) Al Potatore Certificato SI CHIEDE DI NON prendere parte a percorsi paralleli, replicanti o ad altri tipi di percorsi che entrino direttamente in conflitto con la Scuola Potatura Olivo.
Chi infrange questa regola viene immediatamente espulso dalla Scuola.
- Ricordarsi sempre che la capitozzatura corrisponde a un atto di violenza contro gli alberi.
- Non svendere il proprio mestiere e il proprio sapere.
.
- Ricordarsi sempre che un olivo sano risiede in un territorio sano..

[antispreco cartaceo: non chiediamo spedizioni cartacee per assolvere quanto sopra. Si può fare tutto semplicemente attraverso l'invio via e-mail dei documenti comprovanti le partecipazioni e il conseguimento di idoneità allegando fotocopia digitalizzata di un documento di identità in corso di validità.]

TAG: Scuola Potatura Olivo, direttore Giorgio Pannelli

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